Strategia piuttosto efficace nel mondo B2C, costruire una community sembra guadagnare rilevanza ed efficacia anche nel mondo B2B
Il bisogno di confronto è una necessità primaria per i professionisti, a prescindere dal settore e dalla categoria merceologica. E se per molte professioni, soprattutto tradizionali, non mancano le occasioni di incontro e confronto, grazie per esempio ai corsi di aggiornamento aziendali o a quelli degli ordini professionali, non è altrettanto semplice per molte professionalità. Soprattutto quelle in qualche modo considerate innovative, o comunque estremamente verticali. Se i nostri prodotti o servizi rientrano negli strumenti utilizzati da questo tipo di professionalità, costruire una Community può essere una buona risposta a questo bisogno. Vediamo perché.
Spesso il confronto diretto non è possibile
Con l’evoluzione del mondo del lavoro, le professionalità sono sempre più verticali e spesso coperte da una singola persona per azienda. In questo scenario si va a perdere la più naturale delle opportunità, cioè quella del dialogo quotidiano fra colleghi o comunque fra omologhi. Rimanendo a un esempio vicino al mondo della comunicazione, quello che un tempo era l’ufficio marketing oggi è costituito da un social media manager, un esperto di advertising online, un digital PR e così via. Le sovrapposizioni, e quindi le opportunità di approfondimento professionale, sono sempre più assottigliate.
Per questo motivo un numero sempre maggiore di professionisti, anche in Italia, cerca online opportunità per confrontarsi, discutere e imparare da altri esperti dello stesso campo.
Ritorno al passato
Chiariamo subito: il concetto di Community, intesa coma luogo virtuale in cui le persone si aggregano per punti di vista o interessi comuni, è poco più recente di Internet stessa. Fra i professionisti di lungo corso ci sarà di sicuro chi partecipava, o addirittura moderava, chat o forum online agli albori. Quindi, perché costruire una Community B2B è un tema che torna attuale solo oggi?
Come spiega questo interessante articolo di MarTech, si tratta di una serie di eventi. Il primo è quello già citato, cioè il bisogno dei professionisti di confrontarsi su tematiche sempre più verticali. Inoltre, in termini più macroscopici, è evidente a chiunque operi nel settore della comunicazione come le piattaforme “tradizionali”, basate su social media, stiano diventando terreno sempre meno fertile per attività consistenti nel tempo. In altre parole, la struttura sempre più “mordi e fuggi” e un uso sempre più superficiale di questi strumenti rendono molto complesso, per esempio, attivare una discussione e mantenerla attiva per il tempo necessario ad approfondire.
Infine, non possiamo dimenticare il ruolo della pandemia che, avendo ridotto le opportunità di frequentare eventi, seminari e formazione in presenza ha accelerato la crescita delle Community nel mondo B2B.
Creare una Community B2B: un’opportunità per il nostro business?
La creazione di una Community B2B offre senza dubbio una serie di vantaggi per la nostra azienda. Il primo e più evidente è quello di creazione della brand loyality che, come osserva l’articolo originale, nel mondo business è molto meno preminente rispetto al mondo consumer, in cui alcuni prodotti e servizi possono avvantaggiarsi di vere e proprie fanbase.
Riuscire a riprodurre un fenomeno simile anche nell’ambito B2B sarebbe senza dubbio un vantaggio strategico considerevole.
Inoltre, una Community costruita nel modo giusto può costituire un supporto a molte delle operazioni aziendali, dall’assistenza tecnica (si vedano per esempio i forum di numerosi prodotti software) al marketing, per esempio attraverso contest dedicati, promozioni o la semplice comunicazione dei prodotti. In quest’ottica, una Community opportunamente creata diventa un vero e proprio asset aziendale, che può essere valorizzato soprattutto per la costruzione di relazioni solide e durature con utenti e clienti.
Come sempre lo snodo delle strategie di marketing di oggi è quello di costruire un rapporto sano e sincero con gli utenti: se decidiamo di costruire una community per raccogliere gli addetti ai lavori che usano i nostri prodotti e servizi, facciamo in modo che sia chiaro il rapporto fra la nostra azienda, i membri e gli eventuali gestori che coinvolgeremo.