Caratterizzati da specializzazione, competenza e qualità dei contenuti, i Genuinfluencer sono la risposta spontanea al concetto inflazionato di Influencer
Il termine influencer ormai è entrato nel vocabolario comune, anche per chi non frequenta il mondo del marketing digitale. Quello che però i non addetti ai lavori probabilmente ignorano è la velocità con cui i fenomeni e le mode si consumano in questo ambiente.
Il fenomeno degli influencer ha probabilmente toccato il suo picco massimo nel momento immediatamente antecedente la pandemia del 2020, ma già allora si potevano notare le prime avvisaglie di affaticamento. Qui entrano in gioco i Genuinfluencer che per la verità, come vedremo fra poco, dei precedenti hanno poco più del nome.
Chi sono i Genuinfluencer?
Il termine è stato coniato a fine 2020 da WSGN, un’azienda specializzata in analisi e previsione dei trend. In pratica si tratta di una nuova generazione (non necessariamente in senso anagrafico) di influencer, oppure di influencer tradizionali che hanno cambiato la loro modalità, spostandosi in qualche modo verso una gestione più consapevole della comunicazione. In pratica, come suggerisce il nome, si tratta di influencer genuini che non hanno in mente solo la massimizzazione dei follower e del profitto, ma anche la consapevolezza del loro ruolo di persuasori di massa.
Ma non solo: estendendo il concetto di responsabilità della comunicazione, emergono alcune nuove figure di influencer: le persone specializzate o appassionate di un argomento che condividono la loro esperienza e passione fornendo consigli, esperienze e in generale mostrando e conquistando autorevolezza in un settore specifico.
La qualità vince sulla quantità
La contrapposizione con l’accezione più negativa del termine influencer, cioè la persona in qualche modo senza arte né parte che ha come unica risorsa un elevato numero di follower è immediatamente evidente. I genuinfluencer sono spesso esperti, o comunque persone che privilegiano la qualità del loro contenuto rispetto alla quantità o al numero di like. Forse anche per questo spesso si identificano come creator invece che come influencer, forse anche per rimarcare una distanza dalla parte meno virtuosa del mondo dei social.
Qualità dei contenuti, reale interesse in quello di cui si parla e un uso consapevole della comunicazione sono i tre pilastri di questo nuovo trend. Al quale spesso si unisce un certo livello di impegno per cause sociali o comunque per il bene comune.
Un ritorno alle origini?
Se ci pensiamo per un attimo, sta accadendo quello che, in modo più o meno ciclico, accade in altri settori come la moda o la pubblicità, solo con i ritmi tipici del digitale. I primi influencer a conquistare la fama infatti lo hanno fatto proprio grazie alla loro competenza o al loro interesse per argomenti specifici o nicchie, mentre l’ondata degli influencer fine a sé stessi è successiva. Non stupisce quindi che in molti casi siano proprio i precursori e le personalità più importanti ad iniziare ad agire come Genuinfluencer, usando la loro popolarità anche per cause umanitarie o comunque per il bene comune.
Perché i genuinfluencer saranno importanti per il marketing?
Sostanzialmente, perché risolvono i problemi tipici degli influencer tradizionali, che a fronte di grandi numeri di follower soffrono della mancanza di specificità e, spesso, anche di spessore. Insomma, è decisamente improbabile l’idea di vedere un genuinfluencer promuovere oggi prodotti di bellezza, domani snicker e dopodomani tastiere da gaming. Semplicemente perché questo non soddisferebbe il loro pubblico e minerebbe la loro autorevolezza. E per le aziende la possibilità di raggiungere un target estremamente profilato attraverso una voce riconosciuta come autorevole è senza dubbio un enorme valore aggiunto.
Insomma, in qualche modo il 2021 potrebbe segnare il ritorno della qualità e del valore dell’esperienza. Di cui in molti contesti si sentiva davvero il bisogno.