ChatGPT
ChatGPT: concorrente pericoloso o assistente eccezionale?

L’avvento di ChatGPT ha generato entusiasmo e perplessità: ma cosa c’è di vero nei due estremi che leggiamo ogni giorno? Scopriamolo.

ChatGPT è un’assistente virtuale basato su un sistema di intelligenza artificiale, in grado di generare testi in maniera veloce e automatica. Sviluppato dalla società OpenaAI, leader nel settore dell’AI, è basato su una architettura GPT-3.5, che consente al software di comprendere e generare testi di diversa natura. Da qualche tempo è in sperimentazione anche la nuova versione, 4.0, che promette di essere ancora più abile nella generazione di testi simili a quelli che potrebbe scrivere una persona qualsiasi.

L’avvento del chat bot ha generato opinioni e sentimenti contrastanti: da un lato c’è chi lo ha accolto come una delle ultime frontiere dell’innovazione tecnologica, mettendone in luce le grandi potenzialità e i vantaggi che si possono trarre dal suo utilizzo. Dall’altro, invece, c’è chi lo ha individuato come una minaccia, in grado non solo di cambiare il lavoro di tantissime figure professionali, ma di rischiare di sostituirle in un futuro non troppo lontano.

Insomma, che cosa rappresenta ChatGPT, un assistente eccezionale o un concorrente pericoloso? Cerchiamo di fare luce sulla questione.

Chat GPT: i rischi e le potenzialità

La natura altamente sofisticata e le capacità di ChatGPT di generare testo in modo autonomo hanno allarmato tante figure professionali, perlopiù nel mondo del copywriting, del giornalismo e del marketing online, preoccupate che questa tecnologia o le sue derrivate possano sostituire gli esseri umani in diversi contesti lavorativi. C’è però anche chi sostiene che il software possa invece rappresentare un ottimo assistente, che aiuti a sveltire il lavoro, la ricerca di fonti o l’automatizzazione di alcuni processi.

Come sempre, la verità sta nel mezzo. Certamente, è innegabile che un bot in grado di scrivere e produrre testi di qualsiasi natura in poco tempo possa spaventare i marketer o i content creator alle prime armi, ma in realtà è proprio dalla sinergia con l’essere umano che ChatGPT dà il meglio di sé. Vediamo dunque quali possono essere i rischi e quali i vantaggi del suo utilizzo.

Le potenzialità

Immaginiamo, ad esempio, di doverci cimentare nella scrittura di un testo pubblicitario dedicato a un ads da lanciare in un funnel di vendita. Grazie a ChatGPT, potremo fare in modo che il bot agisca come un inserzionista e scriva uno o più testi, della lunghezza che vogliamo e con il Tone of Voice desiderato.

Tuttavia, starà a noi utilizzarlo nel modo corretto, dandogli in pasto le informazioni giuste per metterlo nelle condizioni di creare copy efficaci. Potremo infatti indicargli il target, i diversi angles da colpire, se inserire nel testo tecniche di marketing come urgency, scarsity o altro ancora. Il tutto, poi, potrà essere integrato con i micro Copy e i Copy già testati in passato e che hanno funzionato, andando dunque a correggere e rivedere i testi prodotti. In pratica, è possibile fare in modo che gli strumenti di generazione del testo producano molto e in fretta, sulla base di nostre indicazioni, dandoci la possibilità di creare liste di content o micro-content da usare come spunto per il lavoro di rifinitura successivo.

ChatGPT

Per chi si occupa di scrittura in contesti specifici, per esempio la SEO, usare chatGPT in questo modo non differisce poi così tanto dall’uso di altri strumenti come, per esempio, Answer The Public o altri analoghi che permettono di generare liste di keyword e argomenti correlati da usare come punto di partenza per la stesura dei testi.

Questo è solo un esempio di come ChatGPT può essere utilizzato come assistente, e non come sostituto. Potremo utilizzarlo anche per indicarci ricerche di mercato, trovare fonti, dati, oppure darci qualche idea per riscrivere testi o parti di testo non convincenti, e ancora, spunti per traduzioni, aperture per un pezzo giornalistico e così via.

Insomma, se da un lato è vero molti professionisti del settore possano sentirsi minacciati, è vero anche che al momento l’unico rischio è che ChatGPT possa sostituirsi a lavori semplici o sbrigativi, a fronte delle infinite potenzialità che il bot offre per tantissimi settori legati alla scrittura e al copywriting. Perché, ammettiamolo, non serve fare quella cosa stucchevole di “intervistare” chatGPT (anche perché al momento in Italia risulta bloccato da un provvedimento del Garante per la Privacy) per renderci conto che i testi prodotti sono, nella migliore delle ipotesi, appena discreti. Questo tuttavia non annulla il potenziale in altri campi diversi dalla generazione del testo, che pure al momento è quella che affascina maggiormente soprattutto il grande pubblico.

I rischi

Parlando di Chat GPT, vi sono alcuni punti spinosi che non si possono non considerare, legati soprattutto al diritto d’autore, alla cybersicurezza e alla sensibilità umana. In primis, sicuramente l’avvento di ChatGPT ha attirato diversi cybercriminali, che hanno creato cloni online perlopiù volti a carpire dati sensibili. Lo stesso ChatGPT, in Italia, è finito sotto la lente d’ingrandimento del Garante della Privacy, che lo ha momentaneamente sospeso con una poco comprensibile accusa di raccolta illecita di dati personali degli utenti.

Non solo: vi è anche la questione legata ai diritti d’autore, legata ai testi prodotti, dove non è ancora chiaro se il software crei contenuti completamente originali (e dunque riutilizzabili) o citi frasi e passaggi di altri testi già presenti in rete, con una operazione di riscrittura non sufficiente a considerare il risultato un’opera originale.

Infine, va anche ricordato che il chat bot (proprio come gli umani) può sbagliare. Questo perché l’AI ragiona in base a una logica probabilistica e per questo può arrivare a conclusioni sbagliate, dati errati o passaggi nebulosi o poco chiari. Anzi, si tratta di una caratteristica nota: i sisitemi di questo tipo sono programmati per tentare di dare la miglior risposta possibile, anche quando i dati di partenza sono pochi o nulli.

In conclusione: lasciamo il pregiudizio

ChatGPT è uno strumento nuovo, che presenta luci e ombre e che sicuramente andrà migliorato sotto tantissimi punti di vista, a cominciare dai vari problemi legati alla Privacy e all’utilizzo dei dati. Tuttavia, sicuramente si tratta di un grande passo avanti nel campo dell’Intelligenza Artificiale e se sfruttato nel modo corretto potrà rappresentare un ottimo alleato per tantissime figure professionali.