gestire la comunicazione multiculturale
Strategia di comunicazione, verifichiamola al rientro

In queste settimane si torna a lavorare a pieno regime, ma prima di ripartire al 100% abbiamo l’opportunità di controllare cosa funziona e cosa no nella nostra strategia di comunicazione

Il momento del rientro dalla pausa estiva è ricco di opportunità: i giorni che separano la ripresa dal ritorno a pieno regime, infatti, si possono mettere a frutto per svolgere tutte le operazioni che non trovano spazio in altri momenti. Fra queste, una in particolare risulta particolarmente importante: la verifica della nostra campagna di comunicazione: cosa sta funzionando, cosa invece deve essere migliorato? Pensiamo che la nostra strategia di comunicazione sarà sostenibile nel corso dell’anno? Ci piacerebbe fare qualche miglioramento? È il momento ideale per rifletterci.

Perché questo è il periodo migliore per una verifica della campagna di comunicazione

Normalmente la comunicazione segue i tempi dei budget, come è naturale. Per cui può suonare quantomeno peculiare avviare una verifica quattro mesi prima della fine dell’anno solare. Tuttavia, c’è un’ottima ragione per sfruttare questo periodo, al di là dell’opportunità di lavorarci prima di essere travolti dall’operatività: i periodi di pausa, infatti, sono il banco di prova più importante per alcuni elementi della nostra campagna di comunicazione.

Perché? Per una ragione molto semplice: tipicamente questi sono i momenti in cui si sospendono o si riducono le attività a pagamento come l’advertising e le sponsorizzazioni e in molti casi anche l’effort per gli altri elementi della strategia di comunicazione. Questo significa che la maggior parte dei risultati ottenuti in questo periodo sono frutto delle strategie a lungo termine. Cioè, degli asset che abbiamo saputo costruire nel tempo.

Il valore dell’engagement

L’obiettivo di una campagna di comunicazione è, naturalmente, quello di generare il maggior numero di potenziali contatti (prospect o lead a seconda dell’impostazione data) e ci sono diversi modi per raggiungerlo. Sappiamo che l’engagement, cioè la capacità della nostra comunicazione di coinvolgere attivamente gli utenti. Va da sé che, se i contenuti pubblicati sul nostro sito e sulle nostre pagine sono in grado di coinvolgere le persone senza il supporto di sponsorizzazioni o altri interventi a sforzo continuo stiamo facendo un ottimo lavoro. Per questa ragione, i periodi di pausa in cui questo tipo di attività è sospeso o ridotto sono il banco di prova migliore, perché ci permettono di misurare questo risultato, tenendo conto della particolarità del periodo.

In questo modo avremo la possibilità di capire cosa sta funzionando davvero: per esempio, i contatti arrivati durante il periodo estivo attraverso il nostro sito o la nostra pagina LinkedIn per merito di un contenuto pubblicato sei mesi prima, ci dice che quel contenuto è particolarmente riuscito e apprezzato e che il suo valore rimane nel tempo. In altre parole, è un ottimo investimento e una guida per la nostra strategia di comunicazione

Controllare e pianificare

Cosa fare quindi al rientro? In realtà non servono particolari accorgimenti: tipicamente gli strumenti di monitoraggio che utilizziamo normalmente possono offrirci tutte le metriche necessarie. Quello che possiamo fare però è andare più in profondità, seguire con più calma e attenzione in flusso degli utenti e farci aiutare a capire cosa funziona davvero e cosa invece ha bisogno di continue “spinte” da parte dell’advertising o di altre attività dirette.

Cosa controllare nella strategia di comunicazione?

In particolare, ci interesserà capire da dove provengono le interazioni che abbiamo ottenuto nei periodi di pausa e su quali tipologie di contenuto e argomenti si sono focalizzate e soprattutto valutare quanto sforzo hanno richiesto i diversi elementi. Per esempio, è perfettamente naturale che un ebook gratuito o un’infografica ottengano risultati migliori di una semplice news di prodotto o un post social, ma è altrettanto vero che si tratta di elementi di comunicazione pregiati che richiedono uno sforzo, anche economico, considerevole.

Pianificare i miglioramenti: trovare il giusto equilibrio nella strategia di comunicazione

Quello che dovremmo fare, insomma, è l’abituale lavoro che si svolge nella comunicazione: mediare fra risultati, metriche, obiettivi aziendali e risorse. Oltre al tema della tipologia di oggetti di comunicazione utilizzati, infatti, potrebbe accadere anche che il successo arrivi da argomenti che rientrano solo in parte negli obiettivi aziendali (accade, inevitabilmente, che un piano di comunicazione preveda di coprire uno spettro più ampio del core business aziendale). Anche questa può essere una lezione importante, utilissima per allinearsi al meglio con il pubblico in futuro. Per quanto nell’era della misurabilità e dei KPI la comunicazione sia diventata molto più scientifica rispetto al passato, infatti, una componente di tentativi ed errori è inevitabile e, per molti versi, sana.

Mediamo, insomma, fra quello che ci dicono i dati, quello che ci è necessario e quello che sappiamo di poter fare, rimodulando gli sforzi dove necessario.

Cosa fare prima di ripartire

L’ultimo, fondamentale passaggio prima della ripartenza è trasformare la nostra analisi in pratica: riprendiamo in mano il piano media, controlliamo quello che più si avvicina agli oggetti più efficaci ed eventualmente ragioniamo sugli ambiti in cui è possibile rivalutare gli sforzi in campo. In questo modo, ripetendo queste verifiche nei principali periodi di pausa, potremo migliorare progressivamente la nostra campagna di comunicazione, imparando dai nostri stessi risultati.

Coordinare le risorse cover
Come misurare l’efficacia delle strategie di comunicazione e di marketing

Una strategia di comunicazione non è niente se non viene affiancata a una corretta misurazione dei dati: scopriamo come fare e quali sono i vantaggi di un’analisi costante nel tempo.

Le buone strategie di comunicazione sono la base di qualsiasi attività di marketing online e offline. Prima di programmare attività, che queste siano la pubblicazione di contenuti, il lancio di campagne o la creazione di un format sul blog o DEM, vi è sempre una fase precedente di brain-storming dove è necessario mettere a punto una strategia vincente e adatta al brand di riferimento. Questo è possibile tramite operazioni come analisi di mercato, studio del target, dei competitor e della nostra audience, al fine di raccogliere dati sufficienti per supportare le varie azioni di marketing.

Tuttavia, anche se spesso ce ne si dimentica, i dati non sono fondamentali soltanto prima, ma anche dopo la messa in atto delle strategie. Per questo, l’unico modo per capire se una strategia ha avuto l’effetto desiderato, è fondamentale operare una misurazione dei dati anche in seguito a una specifica attività.

Nell’articolo di oggi scopriamo perché è importante fare analisi e come si fa a misurare l’efficacia delle strategie di comunicazione.

Perché è importante misurare i risultati delle strategie di comunicazione

Misurare i risultati delle strategie di comunicazione e di marketing è fondamentale per valutare l’efficacia delle azioni messe in atto e per prendere decisioni ponderate per il futuro. Senza una misurazione adeguata, diventa difficile comprendere se le strategie adottate stanno raggiungendo gli obiettivi prefissati e se stanno generando un ritorno sull’investimento.  L’importanza di questa valutazione si amplifica ulteriormente se parliamo di marketing digitale, in cui ogni azione degli utenti può essere tracciata e analizzata in maniera molto dettagliata.

Facciamo un esempio concreto: si sono lanciate le prime campagne per generare traffico qualificato su un sito web. Analizzando il comportamento degli utenti, sarà possibile capire in ogni touch point del nostro tunnel l’efficacia della strategia. Un CTR basso (tasso di click) vorrebbe poter significare che le creatività non sono efficaci, mentre invece un CTR alto ma un alto tasso di frequenza di rimbalzo (ovvero un’alta percentuale di persone che lasciano subito il nostro sito web) potrebbe voler dire che si sta sbagliando la targettizazione del pubblico, o in altre parole, che si sta portando traffico non qualificato sul sito.

Insomma, ogni dato nel marketing è parlante: ciò che è fondamentale è saperlo analizzare e contestualizzare, con un’analisi che porti ad azioni mirate volte a ottimizzare, migliorare o stabilizzare le attività di marketing.

Come misurare i risultati

Alla luce di ciò, diventa imprescindibile utilizzare strumenti e metriche adeguate per misurare l’efficacia delle strategie adottate, come ad esempio l‘analisi dei dati di traffico sul sito web, le conversioni, l’engagement sui social media e le vendite generate. Solo attraverso una valutazione accurata dei risultati sarà possibile adattare le strategie e massimizzare il successo delle azioni di comunicazione e marketing.

Insomma, misurare i risultati può sembrare difficile, vista la quantità di dati che si possono trovare online. La cosa importante è sapere analizzare i dati in base all’obiettivo. Anche qui, ci aiuta fare un esempio concreto: se si sta lavorando su un eCommerce e l’obiettivo è vendere, sicuramente alla fine di ogni mese sarà fondamentale analizzare il ROAS, ovvero il ritorno sull’investimento, e a seguire il tasso di conversione dello shop, il numero di clienti ricorrenti, il carrello medio e altri parametri importanti per un negozio online.

Una volta fatto, è importante che il team marketing o i professionisti dedicati sappiano prendere azioni consequenziali alle analisi. Se ad esempio il Conversion Rate è basso, significa che l’eCommerce non performa e che magari bisognerà agire sull’UX del sito o della scheda prodotto. Se invece il carrello medio è troppo basso, occorrerà invece lavorare su pagine di bump offer, su azioni di cross-sell e up-sell, sfruttando magari canali di email marketing o adv sulle liste clienti.

Insomma, l’analisi dei dati può sembrare un territorio ostile, ma in realtà basta sapersi focalizzare sui dati giusti, imparare a leggerli correttamente e saper prendere decisioni per migliorare in futuro. Con un’analisi costante e il supporto di un’agenzia di marketing, sarà dunque possibile monitorare i miglioramenti o le fasi di calo del business, avendo sempre sotto controllo le strategie giuste da applicare al fine di una crescita costante nel tempo.

Strategie di Comunicazione e Marketing: una buona misurazione inizia da una buona definizione

Le strategie di comunicazione e marketing, per poter essere misurate correttamente, devono essere progettate con un occhio attento alla misurabilità stessa. Per sviluppare una strategia comunicativa in questo modo è essenziale per poter misurare il contributo che ha dato per raggiungere i propri obiettivi di business. Ecco alcune indicazioni per gestirla in questo senso. Per approfondire, ecco un’altra serie di consigli sulla gestione della strategia di comunicazione.

Componenti di una Strategia Comunicativa di Successo

Una strategia comunicativa di successo si basa su diversi elementi chiave, che devono essere attentamente considerati e implementati:

  • Definizione del Pubblico di Riferimento: Identificare chiaramente chi è il pubblico target e quali sono le sue esigenze specifiche.
  • Obiettivi Misurabili: Stabilire obiettivi chiari e quantificabili che possano guidare tutte le attività di comunicazione.
  • Messaggistica Coerente: Creare messaggi chiari e coerenti che riflettano i valori del brand e risuonino con il pubblico target.
  • Scelta dei Canali: Identificare i canali di comunicazione più efficaci per raggiungere il pubblico target, come social media, email marketing, pubblicità online e offline.
  • Monitoraggio e Valutazione: Utilizzare strumenti analitici per monitorare le performance delle campagne e apportare miglioramenti basati sui dati raccolti.

Si tratta di impostazioni della strategia comunicativa che mutuano, in modo molto semplice, quello che si fa oggi in ogni altro contesto: creare un metodo, qualcosa di duraturo e misurabile, che possa essere sia analizzato in modo sistematico, sia modificato, sia replicato in caso di successo.

festa dello sport
Festa dello Sport, successo di pubblico per la tredicesima edizione

Tempo di bilanci per quello che è diventato un appuntamento fisso per la comunità di Bernareggio

La tredicesima edizione della Festa dello Sport a Bernareggio ha riscosso un successo straordinario, con più di cinquemila persone coinvolte, confermando ancora una volta la sua rilevanza nel panorama degli eventi locali. La manifestazione, patrocinata dal Comune di Bernareggio, si è tenuta in una cornice particolarmente suggestiva, nonostante le iniziali preoccupazioni per le condizioni meteorologiche.

L’evento si è distinto per la varietà delle attività proposte, coprendo un ampio spettro di discipline sportive, dalla danza classica agli sport equestri. La location in cui tradiziononalmente si svolge la Festa dello Sport, caratterizzata da ampi spazi verdi e alberi, ha offerto un ambiente ideale per ospitare i numerosi tornei e spettacoli che hanno animato la giornata.

Una delle caratteristiche peculiari della Festa dello Sport è l’integrazione con Giocolandia, uno spazio dedicato ai più piccoli, che ha permesso ai bambini di divertirsi con giochi e attività pensate per loro, offrendo al contempo ai genitori l’opportunità di rilassarsi e godere della giornata. Questo ha creato un’atmosfera familiare e inclusiva, coinvolgendo in modo significativo le associazioni locali e rafforzando il senso di comunità. Giocolandia, giunta alla terza edizione, si conferma come il completamento ideale della Festa dello Sport, in cui i ragazzi e le famiglie con i più piccoli possono trovare un’occasione per trascorrere tempo insieme, ciascuno secondo le proprie modalità.

Il successo, ormai storico, dell’evento è dovuto in gran parte alla scelta di utilizzare un modello organizzativo caratterizzato da una filiera organizzativa particolarmente snella e reattiva. Questa formula ha permesso alla festa di mantenere un’elevata qualità e di rispondere prontamente alle esigenze dei partecipanti, in particolare quest’anno in cui l’incertezza metereologica ha rischiato fino all’ultimo di richiedere decisioni importanti sulla logistica della manifestazione.

La partecipazione è stata eccezionale, con un’affluenza record che ha visto la presenza di numerosi visitatori, nonostante le avverse condizioni climatiche nei giorni precedenti. La finestra di bel tempo ha favorito la riuscita dell’evento, dimostrando ancora una volta il desiderio della comunità di riunirsi e celebrare insieme. Successo che si è replicato sui social media dell’evento, che hanno raggiunto nei giorni precedenti e successivi picchi di partecipazione importanti.

Un aspetto particolarmente apprezzato è stato il coinvolgimento delle associazioni sportive e di volontartiato del territorio, che hanno dato un importante contribuito organizzativo, per esempio offrendo ai visitatori spettacoli, dimostrazioni e saggi. I fondi raccolti saranno infatti destinati a cause benefiche, rafforzando ulteriormente il legame tra la festa e la comunità.

festa dello sport

La gestione della comunicazione è stata uno dei punti di forza dell’evento. Per esempio, un countdown social ha mantenuto alto l’interesse e l’attesa per l’evento, ormai diventato un appuntamento fisso.

Con la tredicesima edizione già alle spalle, l’annuncio della quattordicesima edizione sotto la nuova giunta comunale promette di portare ulteriori innovazioni e miglioramenti. La Festa dello Sport di Bernareggio continua a crescere in autorevolezza e popolarità, confermandosi come un appuntamento imperdibile per la comunità locale e non solo.

L’importanza della comunicazione per un evento di successo

Bisogna sottolineare il ruolo che una buona comunicazione riveste nella riuscita, e nella progressiva crescita, di un evento capace di diventare in pochi anni uno degli appuntamenti fissi di un territorio. Oltre agli aspetti già raccontati, per esempio la gestione delle oggi indispensabili pagine social, un evento così strutturato ha molti altri bisogni comunicativi.  Per esempio:

Definizione del timing delle attività, anche di comunicazione, fondamentale per coordinare tutte le fasi di un progetto in cui sono coinvolte numerose realtà.

Predisposizione del materiale grafico, anche per gli strumenti tradizionali che hanno ancora una particolare efficacia negli eventi di prossimità come la Festa dello Sport. Analogamente, nel caso di eventi così fortemente radicati in un territorio, è necessario svolgere un importante lavoro con le realtà locali. In questo caso, vista la particolare tipologia di pubblico, si sono attivati canali di comunicazione diretta con scuole e asili di tutta l’area interessata, ovvero il comune di Bernareggio e quelli limitrofi, oltre che con le associazioni sportive.

Dal punto di vista della comunicazione in senso più canonico, sempre nell’ottica della gestione di prossimità che caratterizza gli eventi in presenza, il rapporto con le testate locali è importantissimo: comunicati stampa, immagini pre e post evento e invito a presenziare sono veri e propri evergreen che garantiscono, ancora oggi, il migliore risultato, ribadendo l’importanza delle relazioni anche nel mondo fortemente digitalizzato di oggi.

Infine, non bisogna dimenticare le attività post evento. Di questa fanno parte sia i semplici ringraziamenti a chi ha collaborato, anche attraverso i canali social, sia attività più formali come l’invio agli organi di stampa, agli sponsor e alle istituzioni di resoconti sulle attività e i risultati, sia l’inizio, praticamente immediato, della pianificazione dell’edizione successiva dell’evento.

La comunicazione, insomma, anche se non i canali più comuni utilizzati oggi, svolge un ruolo fondamentale nel costruire la narrazione dell’evento che, nel caso degli appuntamenti annuali, svolge l’importantissimo ruolo di traghettare le persone, gli sponsor e tutte le attività coinvolte, verso la successiva edizione.

realizzazione webinar
Servizio Webinar: Organizzare e Preparare  Eventi Online di Successo

Un servizio webinar ben strutturato permette di trasformare un semplice incontro formativo online in un evento indimenticabile

L’organizzazione di webinar di successo richiede una combinazione di pianificazione strategica, competenze tecniche e attenzione ai dettagli. Un buon servizio webinar può aiutare le aziende e i professionisti a creare eventi online efficaci, coinvolgenti e soprattutto capaci di lasciare nei partecipanti un buon ricordo. Non dobbiamo dimenticare infatti che lo scopo dei webinar, nel contesto del marketing online, è quello di costruire relazioni che portino la nostra azienda a costruire opportunità future.

Quali sono i segreti di un servizio webinar di successo?

Molto spesso, soprattutto nel campo del marketing online, si lascia intendere che dietro alle iniziative di successo ci sia qualche tipo di segreto, trucco o formula vincente: la realtà è molto più semplice. Un servizio webinar di successo, e per la verità la maggior parte delle altre iniziative, si basa soprattutto su un lavoro professionale, competente e consistente. Fare le cose per bene, insomma, è la regola fondamentale. Per questo occorrono sia le competenze tecniche, sia le competenze organizzative sia, infine, la capacità di concertarle in modo efficace. Scopriamo quali sono i principali passaggi chiave di un flusso di lavoro efficace per la creazione di un webinar.

Pianificazione Strategica

Il primo passo verso un webinar di successo è una pianificazione accurata. Il nostro team di esperti lavora a stretto contatto con i clienti per comprendere gli obiettivi del webinar, il pubblico di riferimento e il messaggio che si desidera trasmettere. Questa fase include:

  • Definizione degli obiettivi: indispensabile per identificare chiaramente gli scopi del webinar, per esempio la formazione, la promozione di prodotti o servizi, o il semplice fare networking.
  • Scelta della piattaforma: quale è la piattaforma webinar più adatta alle esigenze dell’azienda? Quali funzionalità sono necessarie? Fortunatamente oggi esistono numerose soluzioni anche a costo zero, per le quali è possibile consultare la nostra guida sulle migliori piattaforme webinar gratuite.
  • Calendario & save the date: scelta della data e dell’ora ottimale per massimizzare la partecipazione e invito dei contatti per il giorno dell’evento. Oggi questa fase è particolarmente importante, dal momento che gli impegni in agenda, anche virtuali, sono sempre numerosi.

Preparazione Tecnica

Un buon webinar non è solo contenuti di qualità: è indispensabile anche una preparazione tecnica adeguata, che deve essere il più possibile trasparente per gli utenti, ma deve garantire che tutto funzioni per il meglio, sia durante l’evento vero e proprio sia nelle fasi preliminari e successive. Ecco alcuni dei passaggi chiave indispensabili per costruire un buon evento online

Fase preparatoria: prima di arrivare all’evento vero e proprio, è indispensabile attuare alcune fasi preparatorie. Per esempio, attivare un sistema di registrazione, calendari, reminder e così via. Se sono previste azioni post-evento, è bene che tutto sia coordinato in una unica piattaforma

Configurazione della piattaforma: la piattaforma scelta deve essere impostata, inclusa la creazione della stanza virtuale e l’invito ai partecipanti. Inoltre è importante assicurarsi che i relatori, o la regia se è prevista, padroneggino la piattaforma in modo da evitare imprevisti durante l’esempio.

Prove tecniche: l’esecuzione di test preliminari per verificare la qualità dell’audio e del video, la stabilità della connessione e l’integrazione con eventuali strumenti di presentazione o condivisione schermo è fondamentale per evitare brutte sorprese dell’ultimo minuto.

Supporto tecnico in diretta: l’assistenza tecnica durante il webinar per risolvere rapidamente qualsiasi problema che possa sorgere è un altro importante valore aggiunto. La risoluzione rapida di eventuali imprevisti è un’altra chiave di un webinar di successo.

Organizzare webinar successo

Animazione digitale e coinvolgimento

La differenza fra un webinar discreto e un ottimo webinar passa anche per il ricordo che lascia l’esperienza nel suo complesso; esperienza che parte dal giusto coinvolgimento: quando gli invitati “ascoltano” e basta, senza alcuna interazione, è molto probabile che, nonostante la qualità dei contenuti, l’esposizione o l’organizzazione risultino poco interattivi. Per superare o, meglio, prevenire questa eventualità, è necessario mettere in pratica alcune attività aggiuntive.

La moderazione, per esempio, attraverso la gestione di domande e risposte facilita le discussioni e mantiene l’ordine durante l’evento, ma soprattutto stimola la conversazione se necessario.

Utilizzando Materiali Interattivi, per esempio sondaggi, quiz e sessioni di brainstorming è possibile rendere il webinar più dinamico e interattivo. Questi possono essere somministrati preliminarmente, ma anche fra le diverse sessioni se sono previste pause o se l’evento è composto da più sessioni, in modo da mantenere vivo l’interesse.

Infine, attraverso la fase di Follow-Up è possibile fissare in modo più efficace il ricordo dell’evento, per esempio attraverso l’’invio di materiali aggiuntivi e registrazioni ai partecipanti, ma anche attraverso la somministrazione di questionari di gradimento o richieste di valutazioni o feedback.

Webinar di successo: risultati a portata di mano

Per organizzare un webinar di successo, insomma, non sono sufficienti gli strumenti tecnici: servono anche una solida organizzazione, una preparazione che inizi fin dai primi momenti della pianificazione e soprattutto una visione di insieme che permetta di coordinare alla perfezione tecnologia, contenuti, persone e tempistiche. Con queste premesse, creeremo eventi online capaci di lasciare il segno, essere ricordati e costruire opportunità.

presentazioni aziendali
Oltre le solite slide: stupire con presentazioni aziendali

Come fare a sviluppare presentazioni efficaci che vada oltre le solite slide create con PowerPoint? Scopriamo 5 consigli per stupire.

Fra le tante attività che ogni giorno vengono pianificate all’interno di un’azienda vi sono anche le presentazioni ufficiali, momenti che richiedono tempi di preparazione più o meno lunghi e una serie di accortezze al fine di creare un momento utile per tutto il team. Una presentazione viene organizzata nel momento in cui occorre esporre a uno o più team alcuni contenuti utili al fine di raggiungere gli obiettivi aziendali. Per questo occorre che forma e contenuti siano curati al massimo, affinché durante quell’ora di presentazione si riesca nell’intento di far passare il messaggio che si desidera trasmettere.

Sono tante le occasioni e le ragioni che portano ad organizzare una presentazione aziendale: la discussione di una nuova idea di marketing, lo studio di una strategia applicata e la conseguente analisi dei dati e dei risultati raccolti, piuttosto che l‘introduzione di un nuovo tool, di nuove regole o altre novità. Insomma, qualsiasi sia il motivo della presentazione, è importante che questa lasci il segno e che chi l’ascolta esca dalla sala riunioni con nuove visioni, informazioni o ispirazioni. Ecco perché oggi scopriamo come si lavora a una presentazione efficace, che sia in grado di stupire l’audience a cui dobbiamo rivolgerci.

5 consigli per presentazioni aziendale efficace

L’errore più grave che si possa fare in un’occasione come questa è pensare che si tratti solo di una presentazione. Questo approccio può portare a una scarsa attenzione ai dettagli e il rischio è di ritrovarsi con delle slide noiose, poco approfondite e un discorso nebuloso e poco coinvolgente. Ecco dunque 5 consigli da tenere a mente per realizzare una presentazione super efficace.

Chiarezza dei contenuti

La prima cosa da fare è chiarire bene fin dall’inizio qual è l’obiettivo della presentazione e partire da lì per lavorare ai contenuti, che devono essere chiari e lampanti. Lavorare per schemi, punti, macro argomenti e così via vi darà l’occasione di scrivere un testo scorrevole e logico, semplice anche per chi sarà all’ascolto. Una volta fatto, non resterà altro da fare che creare le slide di supporto, magari utilizzando un layout grafico personalizzato, dando grande importanza alle prime e alle ultime, che devono essere forti, incisive e lasciare un messaggio che colpisca l’attenzione. Che si tratti della presentazione di un’azienda, di un progetto, oppure della creazione di materiale a supporto di un webinar, è fondamentale che tutto sia espresso in modo chiaro, efficace e soprattutto immediato.

Raccontare una storia

Lo storytelling è l’arte e la capacità di narrare una storia e può essere applicato anche a uno speech o una presentazione. Utilizzare strutture narrative che catturino l’attenzione, immaginando il team come il protagonista di una storia che deve evolversi passando per diverse tappe, fino al raggiungimento dell’obiettivo finale, avrà sicuramente presa sull’audience, che si sentirà coinvolta e incuriosita. Sempre per quanto riguarda la narrazione, funzionano molto bene anche esempi e aneddoti, anche leggeri o divertenti, che permettano alle persone presenti di fissare in modo diverso dal solito i concetti che stiamo trasferendo.

presentazioni

Puntare sull’effetto sorpresa

Nulla è più interessante di qualcosa di inaspettato. Alternare momenti inattesi, che siano in grado di sdrammatizzare le varie argomentazioni di una presentazione, può risultare un’arma vincente in termini di efficacia. Che sia una slide provocatoria, un elemento a sorpresa, la creazione di un effetto di suspense per poi svelarlo nel finale, il segreto è creare un equilibrio fra un’esposizione professionale dei vari topic e spunti stimolanti e inaspettati. In questo modo le emozioni del pubblico saranno molteplici e l’attenzione, di conseguenza, sarà maggiore.

Semplificare è LA via

K.I.S.S. : Keep It Simple! Una presentazione efficace non deve per forza essere complessa, articolata o durare delle ore. Come in tutte le cose, anche in questo caso la semplicità vince sempre: concentrarsi sui contenuti principali, seguire una traccia ed esporla senza troppi giri di parole e in un tempo che non risulti troppo pesante è di certo un’altra chiave per una presentazione di successo.

Coinvolgere il pubblico nelle presentazioni

Il segreto di uno speech di successo è riuscire a mantenere alta la soglia dell’attenzione. Questo è possibile tramite l’unione di diverse tecniche visive e narrative: fare domande, stimolare l’interazione, fare qualche battuta al momento giusto, ma anche cambiare il tono di voce a seconda dell’argomento, lavorare per immagini, queste sono tutte strategie che aiuteranno l’audience a mantenere alta l’attenzione. Se oltre a questo si utilizzeranno a supporto video, immagini, slide preparate bene, il tutto sarà più fluido e di semplice fruizione da parte del pubblico.

Come presentare un’azienda in modo efficace: qualche consiglio pratico

Oltre ai consigli che abbiamo visto poco sopra, che potremmo definire strategici, non dobbiamo dimenticare anche qualche “malizia di mestiere” che ci permetterà, una volta pianificato tutto correttamente, di procedere spediti ed efficaci anche con il lavoro vero e proprio di stesura della presentazione e di successiva esposizione. Non dimentichiamoci infatti che realizzare una presentazione efficace è metà del lavoro: l’altra metà è saperla proporre dal vivo (anche online, nel caso) in modo convincente.

  1. Conosciamo il pubblico: una presentazione sempre uguale a sé stessa è un errore. In un mondo ideale dovremmo poterla riprogettare in base alla nostra platea, ma se questo non è possibile assicuriamoci almeno che la nostra narrazione cambi in funzione di chi abbiamo davanti;
  2. Si parte dalla struttura: le scalette richieste per le composizioni scolastiche sono probabilmente uno degli insegnamenti più utili dell’istruzione. Una struttura di partenza chiara e completa ci faciliterà moltissimo il successivo lavoro di creazione;
  3. Immagini, grafici e informazioni visive: soprattutto oggi, comunicare per immagini è vitale. Per questo evitiamo gli accorgimenti grafici “cosmetici” come le foto fuori contesto, ma assicuriamoci di introdurre contenuti visivi che supportino e completino quello che abbiamo da dire;
  4. La pratica è fondamentale! Quanto tempo richiede la nostra presentazione? Siamo sicuri di riuscire a dire tutto in tempo e, al contrario, di non terminare troppo presto nell’imbarazzo generale? Provare la nostra presentazione almeno una volta ci aiuterà anche ad essere più sicuri;
  5. Le modifiche sono importantissime, tranne quelle dell’ultimo minuto: prendere tempo per rivedere una presentazione e metterla in discussione è importantissimo per renderla più fluida ed efficace. Ma c’è il momento giusto per tutto. In generale le modifiche dell’ultimo minuto, a meno che non si tratti di correggere un singolo dato o qualche refuso, portano più danno che guadagno per citare un vecchio adagio.
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Comunicazione aziendale innovativa: cosa serve per rinnovarsi

Fare comunicazione aziendale innovativa è una questione di equilibri: fra strumenti, strategia, obiettivi e persone. Ecco i nostri consigli

Anche se per le aziende dei settori tecnologici l’innovazione è un fattore quasi genetico, quello che stiamo vivendo negli ultimi anni è un fenomeno senza precedenti: tutto si muove con una velocità impensabile fino ad alcuni anni fa e spesso reggere il ritmo richiede un particolare sforzo. Sforzo che coinvolge anche la comunicazione aziendale, che deve adeguarsi a nuovi modi e metodi e, soprattutto, supportare efficacemente una circolazione delle informazioni sempre più necessaria e strategica. Come fare, quindi, comunicazione aziendale innovativa ed efficace? Ecco alcuni consigli.

La comunicazione aziendale innovativa: non solo una questione tecnologica

Iniziamo questa nostra serie di consigli con una considerazione: la comunicazione aziendale innovativa riguarda sì l’utilizzo di strumenti tecnologici, ma è soprattutto una questione di mindset: è possibile comunicare in modo nuovo, più fresco e soprattutto più efficace anche usando strumenti apparentemente desueti come la posta elettronica, mentre non è vero il contrario. Gli strumenti tecnologici, insomma, non sono una condizione sufficiente per trasformare la comunicazione. Sono un ottimo supporto, ma si tratta soprattutto di rivedere, e se possibile modificare, abitudini, costumi e consuetudini che in molti casi irrigidiscono la comunicazione.
Ricordiamo, inoltre, che la comunicazione aziendale riguarda ogni aspetto del trasferimento di informazioni. Dalla promozione e marketing, l’ambito a cui si tende a pensare immediatamente, fino ai messaggi interni, rivolti a personale e stakeholder. Vediamo ora come rinnovare la comunicazione aziendale, attraverso una serie di accorgimenti sia tecnici, sia strategici.

Usiamo la potenza dei video

Viviamo nell’epoca dei video, questo è un fatto ormai assodato. Spesso però la loro efficacia viene relegata al marketing, oppure a particolari contesti. I video, invece, trovano ampissima applicazione anche, per esempio, nel campo delle istruzioni operative. Realizzare un video per illustrare un processo è, ai minimi termini, più chiaro per chi ne fruisce e più immediato per chi lo realizza.

Mettiamo al centro la user experience

L’importanza dell’esperienza utente è un fatto ampiamente noto nella comunicazione esterna, in particolare quella legata al marketing e alla promozione, ma non è ancora un fatto così consolidato nei contesti interni. Invece, ascoltare i bisogni degli stakeholder interni e farne tesoro è un ottimo modo per rendere la comunicazione interna più efficace e apprezzata. Inoltre, è anche un ottimo sistema per collaudare le strategie che intendiamo utilizzare all’esterno. In fondo, non sono le persone che partecipano alla vita aziendale i “clienti” più importanti?

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Un’occhiata al mondo esterno non guasta mai

Non si può fare comunicazione innovativa se non si conosce come il resto del mondo sta innovando. Non confondiamoci, però: l’intento di questa osservazione non è ripetere in modo pedissequo le strategie di competitor o altre aziende del settore, ma prendere atto di quanto accade per poi scegliere, razionalmente e a ragione veduta, quali innovazioni mettere in pratica nel nostro caso. Trovare, insomma, il giusto equilibrio fra la coerenza con le nostre strategie aziendali e la flessibilità necessaria in un contesto frenetico e competitivo come quello di oggi.

Misurare è la strada per il successo

Una delle principali differenze fra l’approccio antiquato e quello innovativo, anche nella comunicazione, risiede nella misurabilità dei risultati ottenuti. Oggi gli strumenti per misurare l’efficacia della comunicazione esistono e in molti casi li conosciamo già: parametri come il tasso di apertura, l’abbandono di un funnel o la semplice apertura di un link si possono applicare a ogni aspetto della comunicazione, non solo a quella professionale. Per esempio, anche all’invio di un comunicato stampa, di una circolare aziendale o di una nota per gli investitori.

Avvantaggiarsi degli strumenti, nel modo giusto

Come abbiamo detto in apertura, gli strumenti non sono una condizione sufficiente (e per la verità nemmeno strettamente necessaria) per fare comunicazione aziendale innovativa. Per esempio, aprire un canale Slack obbligatorio per il personale per poi farvi circolare i comunicati istituzionali non è innovazione: è un uso antiquato di una tecnologia apparentemente innovativa. Di contro, un gruppo WhatsApp (o un gruppo di discussione via mail) a partecipazione libera per fare brainstorming sul nuovo software può essere una modalità nuova, anche con strumenti non particolarmente freschi.

Inoltre, collegandoci ai ragionamenti sulla user experience, nella scelta degli strumenti bisognerebbe valutare anche il livello di preparazione dei nostri stakeholder, in modo da evitare frustrazione o tassi di abbandono elevati.

Ricordiamoci delle differenti dinamiche per la comunicazione

Una delle lezioni più importanti che gli ultimi anni dovrebbero averci insegnato è che non esiste una sola velocità per il progresso, nemmeno all’interno della stessa azienda. Ecco perché, nel progettare un piano di comunicazione innovativo, dovremmo considerare, per esempio, che la stessa innovazione potrebbe essere accolta in modo diverso all’interno o all’esterno. Inoltre, ma questo è noto da tempo, anche le modalità dovrebbero cambiare in base al gruppo di stakeholder a cui ci rivolgiamo. Tornando agli esempi paradossali, usare lo stesso comunicato stampa per informare di un nuovo prodotto sia i clienti, sia il mercato degli investitori sia il personale interno è un errore anche se si utilizzano canali diversi.

Ricordiamo che la comunicazione riguarda tutti

Se vogliamo portare la nostra comunicazione aziendale a un altro livello, non dobbiamo dimenticare un altro importante principio: coinvolgere tutti gli stakeholder, in modo che ne conoscano bene le dinamiche. Per esempio, se abbiamo scelto di usare una strategia di marketing convergente, è importante che tutti gli operatori sappiano come e quando usare ciascuno dei canali scelti.

Ma facciamo un passo ulteriore: assicuriamoci che tutte le persone che lavorano all’interno dell’azienda, per esempio, sappiano inviare ogni tipo di messaggio, anche una semplice mail, seguendo le modalità di comunicazione che abbiamo scelto. La qualità è nei dettagli e senza dubbio la percepiranno anche i clienti e i potenziali contatti.

Usare l’intelligenza artificiale per la nostra comunicazione aziendale innovativa?

Concludiamo con una considerazione aggiuntiva, che riguarda quello che rappresenta il proverbiale elefante nella stanza per quanto riguarda comunicazione e creatività in questo periodo storico: l’intelligenza artificiale può o deve essere utilizzata? La risposta, in realtà, è la stessa che abbiamo visto parlando degli strumenti. L’uso dell’intelligenza artificiale può essere vantaggioso, controproducente o completamente indifferente: tutto dipende dal progetto di comunicazione e dalla strategia aziendale. Come ogni strumento, funziona solo se siamo in grado di mettere a frutto in modo coerente il suo potenziale intrinseco, altrimenti rischia di diventare l’ennesima novità abbandonata perché nessuno è in grado di sfruttarne il potenziale che avrebbe sulla carta. Automatizzare alcune risposte o aiutare gli operatori a comporle, per esempio, può essere vantaggioso, ma solo se la qualità percepita della comunicazione non cambia agli occhi degli stakeholder. Ricordiamo: user experience al centro.