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Cinque consigli per migliorare la presenza sui social network

Come fare a comunicare in maniera efficace e coerente sui social network: ecco i consigli per migliorare la tua presenza online!

I social network sono diventati fondamentali per qualsiasi business che voglia comunicare online con i propri clienti. Piattaforme come Instagram, Facebook, YouTube, TikTok e LinkedIn offrono a chiunque la possibilità di raggiungere milioni di persone e di farsi conoscere. La presenza sui social network, tuttavia, è una disciplina molto più scientifica di quanto potrebbe apparire in prima battuta.

Infatti, sebbene i social siano diventati una normalità all’interno della nostra vita quotidiana, utilizzarli come mezzo per far crescere il proprio business non è così immediato. Sfruttare al meglio i social significa conoscere bene le dinamiche dietro ogni piattaforma, sapere a quale pubblico vogliamo comunicare, realizzare contenuti con la giusta frequenza e avere a disposizione un budget pubblicitario per crescere. Solo così possiamo creare il giusto posizionamento per il nostro brand e lavorare per accrescere la nostra community.

In questo articolo andremo ad analizzare la questione più a fondo attraverso alcuni consigli utili a migliorare la presenza sui social network, tralasciando però le annose questioni come «a che orario è meglio pubblicare» o «quanti post realizzare a settimana»). Ecco i nostri consigli

SMS comunicazione

Non essere per forza ovunque

Il primo mantra che dobbiamo ripeterci se vogliamo comunicare è online è semplicissimo: non è obbligatorio essere ovunque. Molte aziende o professionisti pensano che intercettare più pubblico possibile sia la chiave: la verità è che puntare a nicchie specifiche e segmentare il proprio pubblico può portare a risultati maggiori. Se ad esempio abbiamo un pubblico business o over 45, non servirà a nulla aprire un profilo TikTok, dove l’età media è molto più bassa. Viceversa se dobbiamo comunicare a giovani compresi fra i 18 e i 22, Facebook potrebbe non essere il posto giusto per farlo.

Insomma, parti da un’analisi accurata del tuo target, analizzane età, comportamenti e interessi e in funzione di questo stabilisci su quali piattaforme è meglio esserci e quali invece evitare.

Comunichiamo in base alla piattaforma e utilizziamo tutti i formati

Ogni piattaforma ha un diverso stile comunicativo, sia dovuto al target che ai formati che la stessa supporta. Per esempio, se su Facebook è possibile comunicare creando post statici o video, su Instagram conviene sfruttare anche altri formati, come ad esempio le stories o i Reel.

YouTube e TikTok, invece, supportano solo il formato video, ma con filosofie molto diverse: il primo predilige video ben editati e in formati orizzontali, mentre il secondo è più spontaneo e lavora solo con formati verticali.

Che si tratti di storie, caroselli, video, Reel, Post statici, YouTube Shorts o altro, ricordiamoci di sfruttare tutte le potenzialità di ogni asset al meglio.

In un periodo in cui è evidente che il pubblico si sta frammentando su più piattaforme, la comunicazione sui social media deve senza dubbio tenerne conto: senza gli eccessi del decennio scorso, in cui sembrava indispensabile essere ovunque, una accurata scelta delle piattaforme sarà senza dubbio un “plus” fondamentale per la nostra strategia. La scelta dei canali oggi è praticamente una scienza esatta: stiamo attenti a non sbagliare.

Seguiamo la regola delle tre I (informare, intrattenere, ispirare)

Parlando di post, che tipo di contenuti è meglio realizzare? Una buona regola da seguire è quella delle Tre I: informare, intrattenere, ispirare. Ricordiamo di inserire nel nostro piano editoriale post di vario tipo, che forniscano diversi punti di vista della nostra attività al pubblico che ci segue. Informiamoli in relazione al nostro brand, prodotti o servizi e alle varie novità, ispiriamoli con nostri valori e non dimentichiamo di intrattenerli: i social sono pur sempre un luogo dove si va in cerca di svago e leggerezza! La comunicazione social è oggi più che mai una attività che richiede la capacità di trovare il perfetto equilibrio, soprattutto fra informazione e intrattenimento. Questo vale soprattutto per i social media maggiormente dedicati al tempo libero, ma anche in quelli dedicati ai professionisti stiamo assistendo sempre di più al proliferare di contenuti che non si limitano a informare o ispirare, ma lo fanno con un particolare occhio ai tempi e ai modi per soddisfare il bisogno di mantenere viva l’attenzione del pubblico.

Se possibile, inoltre, mettiamoci la faccia: le persone amano scoprire cosa c’è dietro alle aziende, per cui video o post che raccontano i volti dietro la tua realtà, che riguardano il team, o contenuti dietro le quinte hanno sempre un grande potenziale.

Video Interattivi

Diamo sempre un occhio ai competitor

I competitor sono per definizione i nostri concorrenti sul mercato, le aziende che puntano al nostro stesso target e offrono un servizio simile al nostro. Avere un occhio lungo sulle loro attività social può essere di ispirazione e aiutarci a capire che cosa fare… o anche che cosa non fare!

Monitoriamo i loro canali social, scopriamo le loro strategie e analizziamo il loro stile comunicativo. E se vogliamo dare un’occhiata alle loro campagne pubblicitarie, possiamo affidarci al tool gratuito di Meta Ads Library, dove potremo scoprire tutte le ads che sono online in tempo reale.

Creiamo campagne con obiettivi coerenti con il nostro business

Quando si lavora sui social è impossibile pensare di poter migliorare la propria presenza affidandosi solamente ad attività organiche. Col passare del tempo i social hanno diminuito la reach dei post organici, prediligendo attività di ads e sponsorizzazione.

Per fare un esempio, se la nostra pagina Instagram è seguita da 10mila persone, non significa che ogni nostro post verrà visto da tutti i follower. Per questo, se desideriamo avere più visibilità, dobbiamo mettere in conto tra le attività marketing anche di creare campagne pubblicitarie coerenti con i nostri obiettivi.

Tutte le piattaforme social permettono di generare campagne per avere più visite al profilo, like, raccogliere lead o convertire potenziali clienti reindirizzandoli sul tuo sito web. Analizziamo quali sono i nostri obiettivi, stabiliamo un budget e diamo un boost alla crescita dei nostri canali.

Affidiamoci ai professionisti

Migliorare la propria presenza online è il risultato di un insieme di tante piccole attività: dall’analisi di target e dati alla creazione di un piano editoriale per ogni canale, passando per la realizzazione dei post, la scrittura dei testi, la pubblicazione, creazione di ads efficaci e così via.

Se il nostro obiettivo è di fare in modo che i social diventino un asset vincente per il business, spesso la soluzione migliore è delegare questa attività a un team di professionisti, che individui le strategie migliori per comunicare ciascun brand.

Un team di social media marketing offre la possibilità di concentrarsi sul business, delegando le attività social a professionisti del settore in grado di migliorare la presenza online.

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Lead generation: cos’è e come utilizzarla nella nostra strategia

Fra le tecniche di acquisizione clienti si sente parlare spesso di lead generation: ma cos’è e come funziona?

Quando ci si avvicina al digital marketing in maniera strutturata, fra le linee di azione si sente spesso citare la lead generation. Cos’è e come funziona questo strumento? Si tratta di un concetto familiare agli addetti ai lavori che possiamo riassumere come l’acquisizione di potenziali clienti. Riferendoci in questa sede al marketing digitale, diamo per assunto che l’acquisizione avvenga attraverso canali digitali. Ed è necessario fare alcune distinzioni.

Lead generation, lead acquisition; Lead e Prospect

Per chi si avvicina al mondo del digital marketing da cliente o da utente, c’è sempre la sensazione di trovarsi di fronte a una giungla di termini, spesso anglofoni, il cui significato sembra destinato a rimanere misterioso. La situazione è resa ancora più complessa dal fatto che spesso i termini vengono utilizzati con sfumature o addirittura con significati diversi a seconda dell’interlocutore. Prima di spiegare cos’è la lead acquisition in termini di potenziali vantaggi per il business, cerchiamo di chiarire alcune definizioni che spesso l’accompagnano.

piano media

Lead generation definizione

Nel senso più universale del termine, la lead generation definisce l’attività, o l’insieme di attività, volte a convincere le persone a fornire alla nostra azienda i dati necessari per essere ricontattati. Il termine fa riferimento al concetto di Lead, cioè una persona che ha manifestato interesse per la nostra azienda. Gartner la definisce come “il processo di raccolta di una serie di contatti di potenziali acquirenti, con l’obiettivo di coltivarli e qualificarli come opportunità di vendita per far crescere il business”. Da questa definizione originano anche due dei principali termini usati nel gergo della gestione delle Lead: nurture, che significa appunto “coltivare, nutrire” e qualifica, termine con il quale in questo contesto si indicano le Lead già pronte per essere contattate dall’azienda con attività più pervasive.

Lead acquisition definizione

Anche se il termine Lead Acqusition viene usato spesso in sovrapposizione a Lead Generation, c’è una sfumatura che vale la pena di considerare: spesso infatti ci si riferisce questo secondo termine come all’attività di verificare la validità di una Lead, sia in termini anagrafici (per esempio se l’indirizzo di posta elettronica è valido), sia in termini di reale interesse per il contatto con la nostra azienda.

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Lead e Prospect

Sempre nella definizione legata al marketing, in genere si intende come Lead una persona che ha manifestato un interesse genetico o la semplice volontà di rimanere in contatto, mentre un Prospect è considerato un contatto che ha buone probabilità di essere consolidato in una vendita o comunque in una trattativa.

Insomma, all’interno di un funnel la generazione di lead ha un significato molto importante: può essere considerata infatti come il primo passo attivo, quello in cui le nostre attività di marketing hanno convinto le persone ad entrare in contatto con la nostra realtà.

Come avviene la lead generation?

Una delle guide più autorevoli del settore, soprattutto per chi vuole chiarirsi le idee, è quella proposta da HubSpot. Per riassumere i punti principali, le persone scoprono il nostro business attraverso le nostre attività di marketing, cliccano su una Call to action (che non è altro che un semplice collegamento posizionato su una frase di particolare interesse). Questo click li porta su una landing page, il cui compito è quello di raccogliere i dati delle persone potenzialmente interessate attraverso un form di contatto.

Il processo di lead generation ha un importante vantaggio, che è la sua proattività. In parole semplici, dal momento che sono le persone ad aver fatto il “primo passo”, cioè averci lasciato i dati per essere ricontattate, è credibile che il loro interesse sia reale, quantomeno nel ricevere più informazioni. I passaggi successivi saranno lasciati all’abilità e alla preparazione del nostro team commerciale, che avrà il compito di trasformare i lead in prospect, come abbiamo visto poco sopra. 

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Le principali tecniche di lead generation

Per fare lead generation in modo efficace esistono diversi metodi, ciascuno con caratteristiche proprie e ciascuno adatto per obiettivi diversi.
Senza dubbio il content marketing è una delle più efficaci, perché permette alle persone di recepire subito il valore aggiunto che possiamo dare, attraverso la fruizione di contenuti di qualità. Le campagne a pagamento, per esempio sui motori di ricerca o sui social media, permettono di ottenere una visibilità immediata, sono flessibili in termini di tempi e budget e permettono di cambiare velocemente gli obiettivi. L’email marketing si distingue per le possibilità di personalizzazione e segmentazione, che permettono di raggiungere i potenziali utenti in modo più mirato.

Perché fare lead generation?

In questo caso le ragioni sono piuttosto evidenti: trattandosi di un’attività mirata alla raccolta di contatti, il vantaggio più diretto è quello di avere a disposizione un insieme di persone che, a vario titolo, hanno manifestato interesse per il nostro lavoro.

Questo interesse conduce ad alcuni vantaggi collegati: prima di tutto permette di aumentare le vendite, grazie alla propensione di partenza.

Inoltre permette di raggiungere gli utenti realmente interessati, il che costituisce un vantaggio sia per i potenziali clienti, sia per l’azienda. Infine la raccolta consensuale di informazioni permette di mantenere un contatto con le persone anche quando il primo approccio non ha permesso di finalizzare le vendite, per esempio attraverso attività di mail marketing.

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Come trovare idee per il content marketing

Trovare buone idee per il content marketing non è sempre semplice, soprattutto se la nostra strategia è attiva da qualche tempo. Ecco alcuni spunti per ritrovare freschezza.

La solidità di una strategia si misura anche attraverso la sua consistenza nel tempo. E, come in ogni attività che richieda uno sforzo continuativo, è assolutamente possibile che ciclicamente si abbia l’impressione di perdere di freschezza e di buone trovate per garantire continuità. Trovare idee per il content marketing sempre nuove, sempre efficaci e sempre in linea con la nostra strategia di comunicazione può diventare laborioso, soprattutto se quello della nostra azienda è un ambito verticale e non vogliamo indugiare troppo al di fuori delle nostre competenze.

Di seguito vedremo alcune buone tecniche per aiutarci a ritrovare lo slancio quando siamo alle prese con una strategia di content marketing affaticata e vogliamo riportarla allo splendore originale.

Teniamo d’occhio quello che succede nel nostro ambiente

Genuinfluencer

Uno dei modi più semplici per trovare nuove idee per articoli o approfondimenti è quello di osservare costantemente cosa succede nel nostro settore. Il modo più pratico per farlo è creare una lista di siti da tenere d’occhio e prendere l’abitudine di aprirli periodicamente. 

Possiamo usare un foglio di calcolo, i preferiti del browser o strumenti più specifici, a seconda della nostra comodità. 

Abituiamoci a prendere appunti e segnare le idee che troviamo interessanti. Quello che oggi non può essere approfondito, può essere utilissimo domani. 

Naturalmente, se abbiamo la possibilità di partecipare a eventi, fiere e convegni possiamo fare la stessa cosa dal vivo. Anche in questo caso però è fondamentale annotare le idee, in modo da non perderle successivamente.

Ascoltiamo le persone e chiediamo pareri

Creare un dialogo con la nostra nicchia (di colleghi, competitor, clienti e così via) è già di per sé un ottimo strumento di comunicazione. Ma possiamo sfruttarlo anche per trovare nuovi spunti per la nostra campagna di content marketing.

Anche in questo caso le modalità possono essere le più disparate, dal semplice post sui nostri social media fino alla creazione di veri e propri sondaggi. la scelta dello strumento dipende sostanzialmente dal nostro settore di riferimento e dal tone of voice della nostra comunicazione. Anche qui lo snodo fondamentale è raccogliere le idee in modo strutturato e organizzato, in modo da non disperdere lo sforzo. 

Digital asset management

Partecipiamo alle discussioni già in corso

Gruppi di discussione, forum e social media possono essere una fonte infinita di idee, se sfruttati nel modo corretto. Spesso il lavoro più impegnativo è quello di identificare le community che vale la pena di seguire. Il vantaggio è che possiamo creare una libreria molto interessante anche dedicando all’attività pochi minuti al giorno. 

Inoltre la maggior parte dei social media, grazie ai loro algoritmi, inizieranno a suggerirci contenuti simili a quelli che stiamo seguendo man mano che raffiniamo i nostri interessi. 

Non dimentichiamoci di esplorare anche social meno diffusi in Italia, per esempio Reddit.

Controlliamo i competitor

Osservare come si muovono i nostri competitor è senza dubbio un modo efficace per identificare nuovi punti di vista, idee interessanti e magari anche i risvolti che che ci sono sfuggiti.

Inoltre, osservare le interazioni e il pubblico possono permetterci di spostare il punto di osservazione della nostra campagna di comunicazione. Inoltre, perché no, osservare le iniziative dei competitor con occhio critico ci permette di imparare dai loro errori e migliorare la qualità del nostro messaggio.

Rivalutiamo i contenuti già creati

Abbiamo già parlato di come valorizzare i vecchi contenuti riutilizzandoli, ma possiamo andare oltre. Uno dei modi più pratici ed efficaci per superare i periodi difficili per la nostra campagna di comunicazione è quello di creare articoli di riepilogo, che rimandino in modo semplice e chiaro a quello che abbiamo già fatto. 

Il meccanismo è semplice: classifichiamo il materiale a nostra disposizione, suddividiamolo per argomenti poi troviamo un filo conduttore per una parte dei contenuti. 

Creiamo un articolo, un post o un video che rimandi ai diversi materiali alla luce di questo filo conduttore, magari approfittandone per aggiornare le informazioni o inserire approfondimenti che nella prima stesura non avevano trovato spazio.

Trovare idee per il content marketing: essere curiosi e aperti al mondo è fondamentale

Se vogliamo trovare un tema comune praticamente a tutti i suggerimenti che abbiamo raccontato, senza dubbio è quella di allargare gli orizzonti. Anche rimanendo nei nostri ambiti di competenza, infatti, spesso è sufficiente intraprendere qualcuna delle strade suggerite per renderci conto che ci sono molte più risorse (e idee) di quelle che potevamo immaginare. E che possono dare nuova linfa alla nostra strategia di comunicazione.